Nuove prestazioni energetiche degli edifici residenziali - Milano 29.03.06 |

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Grande partecipazione dei professionisti
sensibili
alle problematiche
legate
al risparmio energetico.
Oltre 750 iscritti al convegno che ha messo in chiaro le
direttive previste dal decreto
legge n.192
ed
ha
fatto luce sulle
possibili soluzioni costruttive adottabili non solo
su
edifici
di
nuovacostruzione ma anche sulle ristrutturazioni.
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Emilio Pizzi:
la necessità di isolamento continuo
e strati indipendenti, le molteplici
valenze dei sistemi faccia a vista.
Le nuove norme di contenimento dei consumi
energetici hanno imposto una trasformazione
delle tecnologie costruttive e dell’architettura, in
particolare per quanto riguarda l’isolamento delle
facciate esterne. La progettazione in futuro non
potrà quindi prescindere dal tenere in considerazione
fattori di grande peso come l’esposizione
del sistema di involucro dell’edificio, la sua differenziazione in base alle condizioni
climatiche al contorno e, soprattutto, la sua durabilità in relazione all’azione
degli agenti atmosferici ed alla preservazione delle caratteristiche isolanti.
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Alessandro Maggioni:
un attento progetto e un relativo
investimento per un ritorno di qualità
della vita e risparmio.
Il risparmio energetico è un problema ormai non
più rimandabile. La Confcooperative-
Federabitazione Lombardia,una realtà che rappresenta
circa 650 cooperative distribuite su tutto
il territorio regionale,da anni è impegnata nella
realizzazione di abitazioni a basso consumo, in
cui la corretta progettazione secondo dei semplici
criteri di bioarchitettura permette di ottenere degli standard abitativi ed ambientali
molto elevati, come testimonia il monitoraggio condotto su due complessi
residenziali alla Bovisa costruiti in modo diverso. |
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Angelo Botti:
l’impegno ALER per il prossimo
futuro, investimenti milionari.
L’attività dell’ALER, nel suo impegno centenario
sul territorio lombardo, in particolare di Milano e
provincia, ha sempre avuto come obiettivo quello
di fornire un’abitazione adeguata alle classi
sociali più deboli. Negli ultimi anni l’attenzione,
sotto la spinta di nuove richieste, si è rivolta
anche verso altre categorie di utenti, come i lavoratori
temporanei o gli studenti; sono perciò stati
avviati programmi di riqualificazione degli immobili esistenti e nello stesso
tempo di nuove costruzioni, con un ingente investimento economico per l’azienda.
Ridurre i consumi energetici degli edifici diventa quindi un impegno categorico:
la filosofia dell’ALER mira infatti a coniugare la quantità delle costruzioni,
indispensabili per soddisfare una richiesta sempre crescente, alla qualità che tali
abitazioni devono avere per soddisfare non solo i requisiti previsti per legge ma
soprattutto per offrire maggior confort abitativo ai propri utenti. |
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Franco Salvador:
la legge sul nuovo tocca l’1 % del
patrimonio edilizio, bisogna lavorare
sull’esistente.
L’esperienza ALER a Rozzano.
Il decreto 192 segna una svolta storica nel panorama
della legislazione italiana in materia di
risparmio energetico perchè, introducendo valori
di trasmittanza molto ridotti per gli edifici di
nuova costruzione, impone un diverso modo di
costruire. Gli impegni assunti con il protocollo di
Kyoto possono però essere raggiunti solo attuando su larga scala, quindi anche sul
patrimonio edilizio esistente, efficaci misure di risparmio energetico, rafforzando
ad esempio il livello di isolamento termico delle facciate. Questo consente di ottenere
non solo ritorni in termini ambientali ed economici dell’investimento effettuato
ma anche di risolvere problemi di degrado e di alti costi manutentivi egestionali, come dimostra il programma di riqualificazione energetica del quartiere
ALER a Rozzano, dove l’intervento di rivestimento delle facciate ha permesso
di contenere i consumi di energia e nello stesso tempo di integrare il complesso
residenziale con il tessuto edilizio cittadino, grazie ad un piano del colore
appositamente studiato. |
Francesco Biffi:
dal protocollo di Kyoto una concreta
visione per un’edilizia di qualità e
rispettosa dell’ambiente.
“Quanto consuma la nostra casa?” dovrà diventare
in futuro una domanda comune per coloro che
acquistano una casa. La sensibilità dimostrata in
altri settori, come ad esempio quello degli elettrodomestici,
induce a sperare che si possa arrivare
ad adottare una targa energetica anche per gli edifici,
come già avviene a Bolzano o in alcuni
comuni milanesi, primo fra tutti Carugate.
La Filca Cooperative ha scelto di applicare le soluzioni volte alla riduzioni dei
consumi energetici a tutti i propri interventi edilizi mettendo a punto dei progetti
mirati: una scelta dettata non solo da motivi etici ma dalla convinzione che una
corretta progettazione iniziale può portare grandi benefici futuri a livello privato
ma anche colletivo. |
Raffaele Pettenon:
grandi prestazioni del sistema
Scudo per un’edilizia residenziale
di qualità e duratura.
La richiesta dei progettisti di un involucro capace
di assicurare alti livelli di isolamento termico
delle pareti verticali opache trova una valida
risposta nel Sistema Scudo della Vibrapac, concepito
per avvolgere completamente l’edificio,
eliminando la presenza di eventuali ponti termici
ma nello stesso tempo assicurando condizioni
opportune di traspirabilità. Uno dei problemi maggiori riscontrabili quando si
trascurano questi due aspetti è infatti lo sviluppo di patologie edilizie, come condense,
muffe, ma soprattutto fessurazioni, che accelerano l’invecchiamento della
parete e ne fanno perdere la funzionalità,costringendo ad interventi manutentivi
successivi. L’impegno della Vibrapac nel migliorare continuamente le caratteristiche
prestazionale degli elementi in cls ha permesso di ottenere un sistema
costruttivo durabile nel tempo. |
Carlo Pecchini:
l’uso di materiali innovativi per
rispettare l’ambiente anche quando
si produce.
L’impatto ambientale di un manufatto viene
valutato viene valutato in base al costo energetico
necessario per la sua produzione, la sua conservazione
ed infine il suo smaltimento. La riduzione
del consumo energetico può essere raggiunta
utilizzando quindi materiali che richiedono
un costo energetico ed ambientale ridotto
rispetto a quelli tradizionalmente impiegati in edilizia. |
Giancarlo Bobbo:
l’importanza di unire gli sforzi per
il raggiungimento degli obiettivi
previsti dal protocollo di Kyoto.
Il Decreto 192, tra le tante problematiche sollevate,
ha evidenziato anche la necessità di collaborazione
e di alleanze tra le varie figure che
operano nel settore edile, progettisti, operatori
cooperativi, aziende produttrici. L’obiettivo di
questo convegno è proprio quello di confrontare
le esperienze maturate da ognuno in modo da
consolidare le basi da cui partire per portare avanti un compito impegnativo,
quello cioè di arrivare in futuro a realizzare edifici meno “energivori” di quelli
che attualmente costituiscono il nostro patrimonio edilizio nazionale.
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